Si narra che una pia donna particolarmente devota della Santa Vergine fosse desiderosa di conoscere l’autore dell’Ave Maria. Lei, infatti, ben sapeva che il Paternoster lo aveva insegnato nostro Signore stesso ai suoi discepoli, mentre dell’Ave Maria nessuno sapeva l’autore. Nemmeno un antico padre, un pontefice o un santo di Dio.
Accadde in quei giorni che passasse in quella città il grande devoto della Santa Vergine, il beato Alano della Rupe. Ella gli si avvicinò con riverenza e porse a lui questa domanda che tanto l’affliggeva da lungo tempo. Il beato Alano guardando il cielo le rispose: “Figlia carissima, nessun santo, nessun padre, nessun pontefice ha redatto l’Ave Maria poiché questa preghiera è infinitamente più gloriosa. Fu la Trinità stessa la fonte di questa preghiera. La Trinità Santissima, infatti, diede ordine all’Arcangelo Gabriele di pronunciare queste parole dolcissime, poi Elisabetta, cugina di Maria, ampliò tale saluto: “Benedetta tu fra le donne”, infine la Chiesa nei suoi Concili completò tale preghiera: “Santa Maria, Madre di Dio ecc…”.”
Udito ciò quella pia donna se ne andò tutta contenta e ogni volta che quelle parole venivano pronunciate dalle sue labbra, ripensava come la Trinità Santissima fosse stata l’origine e la fonte prima dal più alto dei Cieli.
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