lunedì 11 novembre 2024

Come comportarsi Devotamente in chiesa


Dagli scritti di Padre Pio alla figlia spirituale Annita Rodote

Entra in chiesa in silenzio e con gran rispetto, tenendoti e reputandoti indegna di comparire davanti alla Maestà del Signore. Tra le altre devote considerazioni, pensa che l’anima nostra è tempio di Dio, e come tale dobbiamo conservarla pura e monda davanti a Dio e agli Angioli Suoi.

Prendi poi l’Acqua Benedetta e fa bene e con lentezza il segno della nostra Redenzione: il Segno della Croce.

Appena sei in vista del Dio Sacramentato (c’è un altare dove si conserva l’Eucaristia, è segnalato da una lampada accesa), fa devotamente la genuflessione piegando il ginocchio fino a terra; saluta prima Lui, il tuo Signore – vivo e vero nel Tabernacolo – poi vengono la Madonna e i Santi.

Trovato il posto, inginocchiati e rendi a Gesù Sacramentato il tributo della tua preghiera e della tua adorazione. Confida a Lui tutti i tuoi e gli altrui bisogni, parlagli con abbandono filiale, dà sfogo libero al tuo cuore e lascia piena libertà a Lui di operare in te come meglio gli piace.

Assistendo alla Santa Messa e alle Sacre funzioni, usa molta gravità nell’alzarti, nell’inginocchiarti, nel metterti a sedere, e compi ogni atto religioso con la più grande devozione. Sii modesta negli sguardi, non voltare la testa di qua e di là per vedere chi entra e chi esce; non ridere per riverenza al luogo Santo e anche per riguardo a chi ti sta vicino; studiati di non proferire parola con chi sia, a meno che la carità ovvero una stretta necessità non lo esiga.

Se preghi in comune, pronunzia distintamente le parole della preghiera, fa bene le pause, non usare un tono di voce alto, non affrettarti mai, segui il ritmo del sacerdote che conduce e degli altri.

Insomma, comportati in guisa che tutti gli astanti ne rimangano edificati e siano per mezzo tuo spinti a glorificare e ad amare il Padre Celeste.

Nell’uscire di chiesa abbi un contegno raccolto e calmo: saluta per primo Gesù Sacramentato, domandagli perdono delle mancanze commesse alla Sua Divina Presenza e non partire da Lui se prima non gli hai chiesto e da Lui non ne hai ottenuta la Paterna Benedizione.

Uscita che sei di chiesa, mostrati tale quale ogni seguace del Nazareno dovrebbe essere.


lunedì 4 novembre 2024

"La Madonna mi ha insegnato"


Quando stava per morire, Santa Giacinta, una delle veggenti di Fatima, disse alla Madre Superiora che era andata a trovarla:

"Madrina, prega molto per i peccatori; pregate molto per i sacerdoti; pregare molto per i religiosi; pregate molto per i governi. I sacerdoti devono curare il loro Ministero ecclesiastico. I sacerdoti devono essere casti. La disobbedienza dei sacerdoti e dei religiosi ai loro superiori offende grandemente Dio".

Poi ha aggiunto:

"Non amare le ricchezze. Scappa dal lusso. Sii molto amico della santa povertà e del silenzio. Abbi molta carità con i cattivi. Non parlare male di nessuno ed evita chi parla male degli altri. Sii molto paziente, perché la pazienza ci porta in Paradiso. La mortificazione e i sacrifici sono molto graditi a Dio Nostro Signore. Mi farei volentieri una religiosa, ma mi piace di più andare in Paradiso. Per essere religiosi è necessario essere molto puri e casti nel corpo e nell'anima".

La Madre Superiora gli chiese se sapeva cosa significasse essere casto. Giacinta rispose:

"Essere puri nel corpo significa mantenere la castità; Essere puri d'anima significa aver cura di non peccare: non guardare le cose disoneste; mai rubare o mentire, ma dire sempre la verità, anche se ci costa un sacrificio".

La Superiora le domandò chi le aveva insegnato tutte queste cose. Giacinta rispose:

"La Madonna mi ha insegnato".


Fonte: Gruppo Facebook "Don Giuseppe Tomaselli Sdb"


sabato 2 novembre 2024

Il Santo è un uomo Vero


Il Santo non é ne un mestiere di pochi ne un pezzo di museo.
La Santità va vista in ogni tempo come la stoffa della vita Cristiana.
Il Santo non è un superuomo, il Santo è un uomo Vero. Il Santo è un uomo Vero perché aderisce a Dio e quindi all'ideale per cui è stato costruito il suo cuore.

Don Luigi Giussani