Venne chiesto un giorno a San Leopoldo Mandic:
“Padre, come capisce lei le parole del Signore: che colui che vuol seguirmi, prenda tutti i giorni la sua croce? Dobbiamo per questo fare penitenze straordinarie?”
“Non è il caso di fare penitenze straordinarie” rispose.
“Basta che sopportiamo con pazienza le tribolazioni ordinarie della nostra misera vita: le incomprensioni, le ingratitudini, le umiliazioni, le sofferenze occasionate dai cambiamenti di stagione e dell'atmosfera in cui viviamo... Dio ha voluto tutto questo come mezzo per operare la nostra Redenzione.
“Basta che sopportiamo con pazienza le tribolazioni ordinarie della nostra misera vita: le incomprensioni, le ingratitudini, le umiliazioni, le sofferenze occasionate dai cambiamenti di stagione e dell'atmosfera in cui viviamo... Dio ha voluto tutto questo come mezzo per operare la nostra Redenzione.
Ma perché tali tribolazioni siano efficaci e facciano bene alla nostra anima, non bisogna sfuggirle con tutti i mezzi possibili...
La preoccupazione eccessiva delle comodità, la ricerca costante degli agi, non ha niente a che vedere con lo Spirito Cristiano. Non è certamente questo prendere la propria croce e seguire Gesù. È piuttosto evitarla. E colui che soffre soltanto quel che non ha potuto evitare non avrà molti meriti.
L'Amore di Gesù è un fuoco che viene alimentato con la legna del sacrificio e l'amore della Croce; se non viene nutrito così, si spegne”.
Fonte: Gruppo Facebook "La Scala per il Paradiso"
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