giovedì 5 maggio 2022

Catalina Rivas rivive, misticamente, la morte di sua madre


Confessione, morte e trasformazione

Erano trascorsi dieci giorni dalla morte della mia amata mamma, quando una mattina, al termine delle mie preghiere mattutine, stando nella mia camera, il Signore mi chiese di rimanere in quel luogo per qualche istante. Improvvisamente, come se si trattasse di un film, apparve davanti ai miei occhi la scena della morte della mia mamma.

Ma prima devo fare un passo indietro nel racconto, e ripetere alcune cose che ho già raccontato, per fare capire meglio tutto ciò che accadde in quel giorno, e che il Signore mi permise di vedere in modo completo dopo poco tempo, nella visione che io adesso vi descrivo. Ritorno dunque al giorno in cui la mamma era in agonia, così come ho potuto vedere in questa visione…

Si trovava nel suo letto, l'avevamo appena voltata sul fianco destro ed io la stavo ripulendo dal sangue che perdeva dal naso.

Lei guardava sopra di me, verso la finestra; mi prese la mano e mi disse: “Voglio stare con te”.

Hai paura, mammina?” - le domandai un po' preoccupata.

No, non ho paura, ma voglio stare con te!”.

In quel momento, vidi alcune persone che si avvicinavano, provenendo dalle nostre spalle, alla destra di mia mamma.

Riconobbi San Giuseppe, Sant'Antonio da Padova, Santa Rosa da Lima, San Domenico di Guzman e San Silvestro, che si collocavano dietro la testata del letto di mia madre, a fianco di "Leopoldo", questo è il nome dell'Angelo Custode della mia mamma, un giovanetto molto bello, che era inginocchiato, apparentemente in preghiera, mentre con le sue mani accarezzava la testa di mia mamma.

C'erano delle altre donne ed uomini, giovani e vecchi, circa una quarantina di persone, tutte in preghiera. Un giovane, vestito con una tunica bianca, aveva un piccolo vassoio dorato tra le mani. Di tanto in tanto, vi introduceva una mano e ne traeva del fumo, lanciandolo verso l'alto, come se fosse incenso.

Facendo questo, sembrava che volesse impedire ad alcune ombre scure di avvicinarsi, ombre che si vedevano distanti dalla stanza da letto e timorose di avvicinarsi.

Il giovane muoveva le labbra, come se stesse dicendo qualcosa, quindi cambiava di mano il piccolo vassoio e ripeteva quanto già fatto, con l'altra mano, gettando in aria quel fumo. Si aggirava intorno a tutti i presenti che circondavano il letto della mamma, dietro di noi.

Ero meravigliata nel vedere tante persone. Ecco allora che Gesù mi parlò, dicendomi:

«Sono i suoi Santi Protettori e le anime che lei ha aiutato a salvare con le sue preghiere e le sue sofferenze, anche se non le conosceva, sono venute ad accompagnarla nel suo transito».

Quando la girammo sull'altro fianco per cambiarle gli abiti, mia mamma disse:

Devo, ormai, andare con loro!” Diceva questo, guardando al di sopra delle mie spalle.

La esortammo a tranquillizzarsi, e le cantammo un Salmo, che lei ripeteva con noi. Ad un tratto aprì con un'espressione quasi di stupore, come se stesse contemplando qualcosa che non riusciva ad esprimere e disse:

Accendete la luce!”. Lo facemmo, ma si capiva che lei ormai non vedeva più ciò che c’era sulla terra, ma ciò che stava al di là. Quindi, stringendomi la mano, disse: “Santo Dio, si!... Santo Dio, si!... Santo Dio, si!...” - come per spingermi a pregare, a ripetere la giaculatoria: “Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale, abbi pietà di noi e del Mondo intero!”.

Ripeteva continuamente la giaculatoria e, contemporaneamente, insisteva nel dire:

Devo andarmene!”. Muoveva i piedi, come se volesse camminare, ed esclamava: “Non trattenetemi”... E di nuovo recitava la giaculatoria: “Santo Dio, Santo Forte... Abbi pietà di me e del Mondo intero”.

Le persone che le stavano intorno cominciarono a recitare la Corona della Divina Misericordia. Ma lei continuava a ripetere le sue preghiere. Insisteva con l’invocazione: “Padre, il mio Spirito! Si... Si!...”. Non si ricordava l'intera preghiera. Allora iniziammo noi: “Padre, nelle Tue mani affido il mio Spirito...”, suggerendole che era questo ciò che lei voleva esprimere... Assentì e ripeté le nostre parole.

Avevo osservato, nella visione, che alla sinistra di mia madre, più indietro rispetto a dove ci trovavamo noi, cominciava a giungere un altro gruppo di persone e, tra queste, ho potuto riconoscere la figura di mio padre, una delle mie nonne, una zia, che aveva vissuto con noi, ed altre persone di cui non riuscivo a vedere chiaramente il volto. Ero stupita per ciò che contemplavo, ma cercavo, nello stesso tempo, di concentrarmi di più su mia madre.

Di fronte a lei si venne a formare una luce e vidi avvicinarsi, come se scendesse dall'altezza del tetto, un coro di Angeli che cantava. Formavano due file di personaggi celesti, e nel riunirsi a noi si separarono per circondare il posto dove ci trovavamo. Era tutto molto solenne. Improvvisamente, mia mamma disse, come rivolgendosi alle persone, che di sicuro stavano venendo ad accompagnare il suo transito:

Aspettate, devo prima vedere la Vergine!”.

Mio fratello le disse: “Mammina, il Signore è qui, ti sta aspettando...”. Disse questo perché, precedentemente, mia madre aveva fatto intendere di aver visto il Signore. E lei rispose: “Devo ancora vedere la Vergine...”.

Aveva sentito dire molte volte che la Vergine accoglieva le anime di quelli che aspettavano la morte pregando il Rosario.

Le portammo quindi portato il quadro di Maria Ausiliatrice, perché vedesse la Vergine, pensando che fosse questo ciò che voleva, ma lei guardava al di sopra del quadro, e sembrava che ormai non vedesse più le cose di questo mondo, ma piuttosto quelle dell'aldilà... Improvvisamente, disse: “Ora La vedo, eccola... fate largo alla Mammina! Dobbiamo chiedere perdono alla Vergine...”.

Il dolce abbraccio della Madre

In quell'istante, vidi che la Vergine scendeva dal Cielo restando sospesa nell'aria; andava a posarsi ai piedi di mia madre e vidi che tendeva le mani verso di lei. Sopra un braccio, la Vergine teneva una veste bianca… Mia madre allungò la mano come per ricevere o toccare qualcosa, e potei vedere come la Vergine le prendeva la mano. Mamma perse conoscenza in quel momento, per circa un minuto, e quindi spirò.

Quando la sua testa rimase immobile nelle mie mani, poiché io la stavo sostenendo, pensai che la visione sarebbe svanita, ma, immediatamente, vidi l’istante nel quale l'anima di mia madre si staccò, separandosi dal suo corpo...

Si diresse verso la Vergine, che in quel momento le presentò la veste bianca con le due mani, come se dovesse metterselo sopra la camicia da notte che aveva indosso. E immediatamente apparve vestita con quella veste... La Vergine aveva un’espressione dolcissima e sorrideva, poi prese mia madre abbracciandola alle spalle; anche la mamma fece lo stesso, appoggiando la sua testa sulla spalla della Vergine e cominciarono ad elevarsi assieme a tutto il seguito dei personaggi presenti alla scena.

La stanza era rimasta quasi vuota. San Giuseppe ci risolve uno sguardo, toccò la mano di San Silvestro e questo impartì a tutti la benedizione. Poi si girò e salì in alto, seguito da San Giuseppe.

Gesù mi disse in modo molto solenne:

«Raccontalo al Mondo, affinché gli uomini diano il valore che merita alla Grazia che viene offerta nello stare vicino a un moribondo che, così assistito, parte per il Cielo. Il raccoglimento deve essere assoluto, visto che una parte del Cielo viene ad incontrarsi in quel luogo. È il momento nel quale Dio visita quel luogo».

Conclusa la visione, mi inginocchiai per rendere grazie a Dio, piangendo, perché ci aveva regalato tutte quelle grazie, e per avermi permesso di vedere una tale meraviglia e poterla raccontare oggi a tutti, affinché tutti si rendano conto dell'importanza e del dovere che abbiamo di aiutare sia i nostri moribondi che tutti i moribondi; e possano, in questo modo felice, iniziare il viaggio verso l'eternità dell'Amore di Dio.


FONTE: Libro "Provvidenza Divina"
Testimonianza di Catalina Rivas, Capitolo VI



Personalmente trovo che questa mistica visione che Catalina Rivas, per Grazia di Dio, vive degli ultimi momenti di vita di sua madre, sia di una bellezza e di una intensità sconvolgente.
Qui veramente terra e Cielo si incontrano, e si comprende quanto sia importante vivere la propria vita in Grazia di Dio e con Amore verso il nostro prossimo, con tutto il Bene che ne consegue quando arriva il momento di lasciare questa vita terrena per entrare nella Gerusalemme Celeste. 
E' una testimonianza davvero meravigliosa, che merita veramente di essere conosciuta e meditata.

Marco

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