venerdì 8 luglio 2022

Pareva che mi "forasse" l'anima

«Accadde cinque anni fa, durante una gita a San Giovanni Rotondo», mi ha raccontato la signora Maria Cristina Orofino, di Catania.
«Avevo visitato il grande Santuario e la cripta dorata dove riposa il corpo di Padre Pio. Vidi molta devozione, tanta gente in preghiera, ma personalmente provai ben poche emozioni. Ma quando fui sul sagrato che guarda l'ospedale Casa Sollievo della Sofferenza mi sentii come se fossi stata un pezzo di ferro attirato da una calamita. Irresistibilmente attratta verso la porticina che conduce alla chiesetta antica, quella piccola, quella che aveva trovato Padre Pio quando era arrivato a San Giovanni Rotondo, nel 1916, e che aveva usato fino al 1959, quando era stata inaugurata quella più grande. Entrai. Vi era un silenzio assoluto. C'erano dei banchi, mi sedetti nell'ultima fila. Provavo una forte emozione, mi sentivo come sospesa, in attesa. Guardavo verso l'Altare e improvvisamente vidi un frate seduto là davanti. Un istante prima non c'era. Era di spalle e quando si mise di profilo lo riconobbi. Era Padre Pio. La barba bianca, gli occhi profondi. Si voltò completamente verso di me, mi guardò, pareva mi "forasse" l'anima. Mi sorrideva.
Sentii allora una voce che non era sonora ma dentro di me, la potevo avvertire solamente io. Mi diceva: “Avvicinati, non stare lì in fondo. Vieni davanti…”. Subito mi alzai e presi posto proprio davanti all'Altare. Provavo una pace e una serenità infinite. Poi, Padre Pio scomparve. Da quel momento non ho più smesso di sentirlo vicino».

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