Chi vuole salvare l'anima, deve conservare il dominio sul corpo, cioè con la forza della volontà deve tenere a freno le voglie cattive, regolare tutto con la retta ragione, dando ai sensi solo ciò che è necessario e negando il superfluo, specialmente ciò che è illecito. Guai a chi si lascia dominare dal corpo e diviene schiavo delle passioni!
Mortificazione significa negare ai sensi non solamente ciò che Dio proibisce, ma anche certe cose lecite, non necessarie. Ogni piccola mortificazione o rinunzia contribuisce al nostro perfezionamento spirituale, ci premunisce contro le vergognose cadute morali ed è un atto di ossequio alle Regina del Cielo, amante della purezza del nostro corpo.
È proprio dei devoti di Maria lo spirito di rinunzia.
La custodia degli occhi ed anche dell'udito e dell'odorato è indice di dominio sul nostro corpo. Più che tutto è necessaria la mortificazione del tatto, evitando ogni libertà con sé e con gli altri. Quanti portano il cilicio o le catenelle e si danno anche la disciplina!
Le mortificazioni non fanno male alla salute, anzi la conservano. Sono i vizi e le intemperanze le cause della maggior parte delle malattie.
Don Giuseppe Tomaselli
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