mercoledì 7 agosto 2024

In questo mondo avrete tribolazioni


Quando Gesù disse: «Ho vinto il mondo», non intendeva dire che i Suoi seguaci sarebbero stati immuni dalle tribolazioni, dalla sofferenza, dal dolore, dalla crocifissione e dalla morte. Non diede la pace che prometteva l'esenzione dalla lotta, perché Dio odia la pace in coloro che sono destinati alla guerra contro il male.

Se il Padre Celeste non aveva risparmiato il Figlio, allora Lui, il Figlio Celeste, non avrebbe risparmiato i Propri discepoli. Ciò che la Risurrezione offriva non era l'immunità dal male nel mondo fisico, ma l'immunità dal peccato nell'anima.

Agli Apostoli, il Divino Salvatore non disse mai: «Siate buoni e non soffrirete»; anzi: «In questo mondo avrete tribolazioni». E li ammonì anche a temere non già quelli che uccidono il corpo ma quelli che possono uccidere l'anima.

Ed ecco ora dichiarare agli Apostoli che la Sua Vita era un modello per tutti i Suoi seguaci, incoraggiandoli così ad accettare con animo coraggioso e sereno quanto di peggio questa vita avesse da offrire. E disse pure che tutte quelle sofferenze erano come l'ombra della «Sua mano carezzevolmente protesa».

Nessun talismano Egli promise a proteggere dalle tribolazioni: è vero invece che come un Capitano Egli aveva combattuto per suggerire agli uomini il modo di trasfigurare alcune delle più tremende sofferenze della vita nei più ricchi profitti della vita spirituale.

La Croce di Cristo aveva sollevato le questioni della vita, e ad esse rispose la Risurrezione.
Non il Cristo svirilizzato ma il Cristo Virile è Colui che mostra e spiega nel Proprio Corpo il vessillo della Vittoria: la bandiera tutta Stimmate e Piaghe della Salvezza.

Tutto ciò il poeta Edward Shillito ha espresso in questi termini: «Nessun falso dio, immune dalle tribolazioni e dal dolore, avrebbe potuto consolarci in quei giorni».


Beato Fulton J. Sheen, da "Vita di Cristo"


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