martedì 31 dicembre 2024

Il Bambinello di Collevalenza


La sera di Natale le suore e gli orfani della congregazione si ritrovavano a festeggiare il Natale senza una statuetta del Bambin Gesù. Così le ancelle chiesero a Madre Speranza di acquistarne una, ma la Madre non aveva soldi e fin troppi debiti. Allora pregò il Padre Celeste che ne regalasse una per le sue figlie, poiché Lui poteva tutto e non poteva permettere che gli orfani e le sue spose passassero il Natale senza un Bambin Gesù. Ad un certo punto le suore assistettero a una estasi della Madre e il Bambino si materializzò nelle sue mani. Fu la Vergine Maria a donarglielo.

Dalle testimonianze su Madre Speranza

Fonte: Pagina Facebook "Santa Gemma Galgani"


venerdì 27 dicembre 2024

Il destino Eterno di ogni anima (Marthe Robin)


Oggigiorno, moltissimi giovani muoiono brutalmente, sia per un incidente stradale, sia per overdose, sia per suicidio.
La testimonianza di Filippo Coutel è interessante, poiché 3 membri della sua famiglia sono morti affogati durante una tempesta. Poiché nessuno di loro praticava la propria fede ma viveva in maniera piuttosto 'disordinata', Filippo era abbastanza inquieto per loro ed andò a trovare la venerabile Marthe Robin, una mistica francese, sperando di ricevere da lei una parola circa la loro sorte finale. Marthe aveva in effetti il dono di vedere le anime. Giunto però presso di lei, non osò domandarle nulla. Marthe però comprese la sua inquietudine, poiché suggerì le seguenti parole al predicatore del ritiro:

"Marthe mi ha fatto sapere che, quando muoiono dei giovani non praticanti che non conoscono Gesù, trascorreranno diverse ore e talvolta molti giorni prima del giudizio finale, durante i quali il Signore si mostrerà loro in tutto il suo splendore e chiederà loro: vuoi conoscere il Mio Amore? Ed in generale, i giovani rispondono di sì".

A Padre Maurizio de Lesseps, inquieto per la sorte del nipote di un suo amico, morto in maniera strana, uscendo da un night club, Marthe disse: "Sapete Padre, ogni anima, al momento della morte, è immersa in una grande Luce, e poche di esse, soprattutto fra i giovani, dicono di no a Dio".

Durante i pochi ritiri spirituali ai quali ho partecipato, da giovane, al Focolare di Carità di Chateauneuf de Galaure, ho spesso sentito citare le parole di Marthe concernenti i moribondi e i morti. Diceva che "Il Signore prepara l'anima anche inconsciamente".
Ho udito una testimonianza che raccontava di una bilocazione di Marthe che si era recata ad assistere una persona consacrata e moribonda che era sola. Sembra che ciò sia successo diverse volte. La bilocazione è avvenuta anche in Cina; Marthe era molto attratta da quel paese, per gli innumerevoli martiri che vi soffrivano e vi morivano. Solo in Paradiso conosceremo i viaggi ed i salvataggi compiuti da questa grande Santa che non ha mai lasciato il suo letto di dolore per più di 50 anni.

Marthe diceva: "C'è un tempo, dopo la morte clinica, nel quale viene donato all'anima di fare la scelta definitiva circa la sua Eternità. Questo tempo è più o meno lungo. E' più corto se la persona è stata malata a lungo, più lungo quando la morte è avvenuta all'improvviso". In ogni caso, Marthe si occupava molto dei moribondi ed insisteva sulla necessità di pregare molto al loro capezzale, ma anche dopo la loro morte clinica.

Effettivamente, per ognuno di noi, in quel momento di verità quando la menzogna, l'illusione e la confusione sono scomparse, l'anima si trova a nudo nella verità della sua vita e del suo cuore, ed ella incontra la vera Luce che è anche Misericordia. E' allora che può gettarsi nelle braccia di quel Dio che forse non ha mai conosciuto sulla terra, o rifiutarlo. Le nostre preghiere hanno una importanza capitale. In quel momento, l'anima sceglie veramente fra il Paradiso con Dio e l'inferno senza Dio, le uniche due possibili ed Eterne destinazioni, visto che il Purgatorio è l'anticamera provvisoria del Cielo.


Fonte: Medjugorje, altervista





sabato 21 dicembre 2024

Don Marco Pozza e il Santo Rosario


“ Quando io voglio trovare Maria, metto le mani in tasca, tiro fuori la mia Corona del Rosario e, anche se il mondo oggi forse deride questa antichissima preghiera.... lì ci ritrovo la mia fede.
Per me sgranocchiare quelle 50 Ave Maria, metterci dentro le intenzioni di preghiera di tutti coloro che mi dicono "fai una preghierina per me", e per me non è uno scherzo... mettermi lì, ti confesso che certe sere è l'unica maniera per spostare tutti i pensieri, cattivi, faticosi, di male, che ho dentro la mia testa, e per trovare la serenità ”.

Don Marco Pozza

Fonte: You Tube



giovedì 19 dicembre 2024

Amiamo la vita


Dobbiamo svegliarci la mattina dicendoci: "Buongiorno vita mia!". Se non siamo i primi ad amare la nostra vita perché dovrebbero farlo gli altri? Bisogna contemplare ogni giorno la nostra vita nella sua novità perché la vita è dinamismo, la vita è Dio che crea e ricrea ogni giorno cose nuove dentro e fuori di noi!
Non ci stupiamo mai abbastanza, né pensiamo mai al fatto che ogni giorno c'è qualcuno che alza la luce... non ce ne rendiamo conto, e così diventiamo banali, dando per scontato che ci svegliamo, abbiamo buona salute, pensiamo, amiamo, abbiamo la forza di sorridere. Ma Dio continua a fidarsi di noi perché è interessato a noi, ci ama e costruisce un futuro nuovo ogni momento! Per cogliere questo dobbiamo avere fede, fiducia in qualcuno, che è nostro Padre! E ricordiamoci che la fiducia è intrinseca alla nostra natura umana: ne siamo capaci e ne abbiamo tremendamente bisogno.
La fede è dentro tutti gli uomini del mondo, anche quelli che non conoscono il Signore, ma in ogni caso portano dentro di sé il capitale che Dio ha dato a tutti i Suoi figli: la capacità di stare insieme, di perdonare, di amarsi gli uni gli altri, di provare gioia, luce, verità! E anche se non crediamo sempre in Lui, la Sua fedeltà continua fino all'ultimo respiro della nostra vita e anche dopo l'ultimo respiro ci chiama per nome, perché Lui vuole salvarci "ad ogni costo"!
Credere in Lui significa che ci fidiamo di Lui e non viviamo un solo giorno senza di Lui nella nostra storia. Questa è la vera fede: accettare tutte le situazioni della vita, abbracciarle con coraggio e speranza, perché non dipendono da noi e perché siamo certi che Lui farà tutto per noi.
Questa è la nostra vita, che deve voler cambiare, camminare, ricominciare ogni giorno, senza aver paura di diventare buona, perché la nostra "casa" è vivere in pace e bene! 

Mamma Elvira


domenica 15 dicembre 2024

Sei Tu, o Dio, il mio Timoniere


Naviga la barca della mia vita fra il buio e le ombre della notte e non vedo alcun approdo, sono in balìa del mare profondo.
La più piccola tempesta potrebbe affondarmi, sprofondando la mia barca nel vortice delle onde, se non vegliassi su di me Tu stesso, o Dio, in ogni momento della mia vita, in ogni istante. In mezzo al rumoroso frastuono delle onde, navigo tranquillamente con fiducia, e guardo avanti senza timore, come un bimbo, poiché Tu, o Gesù, sei la mia luce. Tutt'intorno orrore e spavento, ma la mia pace è più profonda della tempesta del mare, perché chi è con Te, Signore, non perisce, me lo assicura il Tuo Amore Divino.
Benché all'intorno sia pieno di pericoli, non li temo, perché guardo il cielo stellato, e navigo con coraggio e in letizia, come conviene a un cuore puro. Ma soprattutto unicamente perché sei Tu, o Dio, il mio Timoniere, la barca della mia vita naviga così serenamente. Lo riconosco nella più profonda umiltà. Amen

Suor Faustina Kowalska

Dal diario di Santa Faustina Kowalska


lunedì 9 dicembre 2024

Un Segno della Croce che... non finisce mai


Si racconta che un sacerdote argentino avesse sentito parlare dei consigli di Padre Pio da Pietrelcina, così decise di andare a San Giovanni Rotondo per incontrarlo e chiedergli qualche raccomandazione per la sua vita spirituale.
Così ha fatto, si è confessato col Padre, ha ricevuto l'Assoluzione e la Benedizione. Tutto si è concluso così. Il sacerdote ritornato in Argentina, raccontò la sua delusione ai suoi fedeli, perché sperava che Padre Pio gli desse qualche raccomandazione, qualche consiglio...

Allora i suoi fedeli gli chiesero: "Padre, sei sicuro che Padre Pio non ti avesse detto altro? Non ha fatto qualche gesto, qualcosa di particolare?".
Il sacerdote, dopo averci pensato, ha ricordato che effettivamente qualcosa in un suo gesto lo aveva colpito: "Mi ha dato la Benedizione finale facendo il Segno della Croce, così lentamente che pensavo non finisse mai".
La risposta dei fedeli è stata: "Ecco la raccomandazione! Quando tu ci benedici, fai un Segno della Croce così velocemente che sembra uno scarabocchio".

Il sacerdote rimase sorpreso di questo: "Che modo originale di consigliare! Che modo intelligente per consigliare un prete!"


Fonte: Gruppo facebook "Diffusione della Parola di Dio"


giovedì 5 dicembre 2024

Dio abita il cuore dell'umile


Scrive San Isacco di Ninive (700 d.C. circa):

"Beato l'uomo che conosce la sua debolezza e dal confronto con essa conosce quanto è grande l'aiuto che viene da Dio. Ecco, fino a quando il cuore dell'uomo non è umiliato, non cessa di divagare. L'umiltà raccoglie il cuore e appena l'uomo è umiliato, subito Dio lo avvolge e lo circonda di pietà. Tanto più l'uomo si avvicina a Dio col suo pensiero, tanto più Dio si avvicina a lui con i Suoi Doni. E per la sua grande umiltà non gli toglie più la Sua abitazione in lui".