sabato 15 febbraio 2025

L'atto umano buono, meritevole dinanzi a Dio


L'atto umano buono, sebbene di poca entità, è infinitamente più prezioso perché i suoi effetti dureranno ETERNAMENTE nell'altra vita.
Lo spreco volontario di un solo atto umano è UNA GRAN PERDITA.
L'atto umano, perché meriti ricompensa in Cielo, non basta che sia buono, ma deve avere due condizioni, e cioè occorre farlo:

1° In Grazia di Dio

2° Con retta intenzione

Le opere buone, che compiono coloro che sono IN PECCATO MORTALE, sono perdute per l'Eternità; la loro utilità è solo questa: muovere la Misericordia di Dio a dare qualche aiuto particolare per RITORNARE nell'amicizia Divina.

Oh, come sono insensati e da compiangere quelli che, commesso un grave peccato, non si danno premura di RIMETTERSI IN GRAZIA DI DIO e lasciano passare settimane e mesi, e forse anni, nella più assoluta sterilità!
Quanti MERITI SPIRITUALI sprecano!
Eppure, è tanto facile andare a confessarsi o, essendone impediti, emettere un atto di dolore perfetto, col proposito di manifestare le proprie miserie morali al Ministro di Dio al più presto possibile!

La seconda condizione essenziale perché un atto umano meriti davanti a Dio, è che sia fatto CON RETTITUDINE D' INTENZIONE, cioè, non per fini puramente umani, quali sarebbero:
gli interessi personali, la lode umana, la simpatia.

Gli scribi ed i farisei compivano molte opere buone; pregavano a lungo, digiunavano con rigore, davano abbondanti elemosine... eppure Gesù Cristo disse:
“Se la vostra giustizia non sarà maggiore di quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel Regno dei Cieli! Infatti essi fanno le loro opere per essere visti dagli uomini. In verità vi dico che hanno ricevuta la loro ricompensa!
 (Vangelo secondo Matteo 5, 20-26).

Quante opere buone si sprecano, non vigilando SUL RETTO FINE dell'agire!
Spesso Gesù nel Vangelo dice: 
State vigilanti!... Beato quel servo che, venendo il padrone, sarà trovato vigilante! (Vangelo secondo Luca).
Vigilante significa: "fare attenzione", "riflettere", "tenere gli occhi aperti".

Chi vuol arricchire davvero, non va avanti alla carlona, ma approfitta delle occasioni e, se non si presentano, le cerca o le suscita.
Iddio, in vista della Gloria Eterna, affinché le anime si arricchiscano sempre più, non fa mancare le occasioni, specialmente alle anime che predilige.

Disse un giorno Gesù a Suor Maria della Trinità: “Io vi do le occasioni di acquistare le Virtù e vi presento le circostanze, che potete utilizzare per sviluppare la vostra vita interiore. Se mi lasciaste agire, farei cose grandi per l'Eternità!”

Leggendo le biografie dei Santi, si constata un fatto curioso o, per dire meglio, provvidenziale: vicino ad ognuno di loro si trova qualche persona che ha FATTO DA MARTELLO.
San Tommaso d'Aquino ebbe dei fratelli, che misero a dura prova la sua purezza;
Santa Margherita Alacoque visse con certe consorelle, che la bistrattavano oltre ogni dire;
San Giovanni Bosco ebbe nell'apostolato le continue LOTTE DEI PROTESTANTI e la misteriosa incomprensione del suo Arcivescovo;
Santa Teresa del Bambino Gesù dovette sottostare a Madre Gonzaga, superiora di forte carattere, ma spesso STRANA ed INSOPPORTABILE....

Iddio, affinché i Suoi Santi abbiano MODO DI TESOREGGIARE per l'Eternità con continui atti di virtù, li mette nelle occasioni di esercitare spesso l'Umiltà, la Pazienza, la Carità....
Le anime pie non sono trattate diversamente da Gesù.
Quell'uomo, veramente cristiano, è deriso dalla moglie irreligiosa e superba; quella donna, tanto devota, deve sopportare per tutta la vita il marito bestemmiatore ed ubriaco;
quei buoni sposi hanno da fare con un figlio perverso;
quella pia figliuola è schernita dalla sorella mondana o dai fratelli irreligiosi....
È necessario stare vigilanti, tenere gli occhi aperti, per approfittare di quanto la Provvidenza permette in noi ed attorno a noi.
Chiudo l'argomento con un bel pensiero di Santa Teresina:
“Quando Gesù mi presenta l'opportunità di compiere un atto di virtù, sopportare un difetto, ricevere un rimprovero, frenare un sentimento di simpatia, faccio di tutto per non perdere quel tesoro; mi abbasso, raccolgo la gemma celeste... e la presento a Gesù!”

Oh, se tutte le anime sapessero approfittare delle cento occasioni che si presentano ogni giorno, in casa e fuori, quanta Gloria si acquisterebbe in Cielo!
Come bisognerebbe essere grati a chi ci dà motivo, di compiere atti di virtù!

Diceva Gesù a Suor Benigna Consolata:
“Scrivi quanto Io ti dico: le anime leggeranno e potranno approfittare e tu ne avrai merito. Del bene che facciamo, Dio ci compenserà, dandoci la gloria promessa nella Eternità; del bene che altri fanno per opera nostra, riceveremo anche il premio.
Più anime salviamo, più risplenderemo di Gloria in Cielo.
La più bella Corona Celeste sarà formata da coloro che si salvano per opera nostra.
Com'è facile rovinare le anime, se non si fa attenzione, così è facile salvarle con un po' di buona volontà.
Offrire preghiere e sacrifici per i peccatori, industriarsi perché un moribondo riceva i Sacramenti, trattenere una persona da un passo pericoloso, dare un buon consiglio, far leggere un libro spirituale...
quanti si possono aiutare ad andare in Paradiso!


Tratto dal libro "IL PARADISO" di don Giuseppe Tomaselli


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