giovedì 5 giugno 2025

Il Signore corregge colui che ama


Sembra un paradosso che tra la creatura e il Creatore ci sia quasi come legame la Croce, eppure è così, perché nel mortale cammino solo la Croce elimina la piccolezza umana, rende la creatura capace di essere inondata di Grazie e la eleva fino alla contemplazione di Dio... abbiamo bisogno di una continua pressione per tenere nei limiti le nostre potenze e questa pressione è il dolore.

L'anima dopo una dura tribolazione nella quale credeva di essersi vinta, ritrova in sé con sorpresa gli stessi difetti appena la pressione dolorosa si rallenta; l'orgoglio si risolleva, e così l'ira, l'egoismo, la gola, la pigrizia, l'impurità e tutti gli altri vizi. Perciò finché non è vinto questo stato di elasticità mentale, è necessario che gravi su di noi la mano di Dio con le prove e i castighi. Il Signore non grava con questa Amorosa oppressione le anime separate da Lui; esse magari sono tormentate da satana, ma non ricevono il dono della tribolazione placida e purificatrice, perché la loro coscienza è irrigidita dal male.

Chi ha un po' di pratica nelle vie spirituali, sa a quali altezze porta la Croce, e come fiorisce lo spirito sotto il peso del dolore... Il Signore corregge colui che ama, perché lo rende pieno di Grazia, e rendendolo più bello spiritualmente, si compiace di lui come un padre si compiace del figliolo. È condannata la proposizione che attribuisce ai peccati tutte le pene dei giusti, poiché spesso il Signore le manda o le permette nella loro vita per renderli più grandi... Ora è segno di Amore da parte di Dio il correggerci, perché in tal modo Egli ci risana, ci arricchisce, ci eleva e ci rende degni di conseguire l'Eterno Premio.


Sacerdote Dolindo Ruotolo, Commento al Libro dei Proverbi


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