martedì 30 settembre 2025

domenica 28 settembre 2025

Il Cristianesimo non è un sistema di etica, ma una nuova vita in Cristo, una relazione di Amore


Gesù disse: «Io sono venuto perché abbiano la Vita e l’abbiano in abbondanza».
Il Cristianesimo non è un sistema di etica, ma è una Vita. Non è un buon consiglio, ma è un'Adozione Divina.

Non si diventa Cristiani facendo ogni giorno una buona azione, nell'essere caritatevoli verso i poveri, nell'andare in chiesa, nel leggere la Bibbia, nel cantare inni sacri, né partecipando a movimenti di riforma politica o economica, anche se nobilissimo è il movente. Il Cristianesimo include tutte queste cose; ma prima di tutto e soprattutto è una Relazione d'Amore.

Come voi non potete diventare membri di una famiglia con il fare opere buone; ma soltanto con l'essere nati in essa per un atto di amore, così non potete mai diventare Cristiani con il fare opere buone; ma soltanto con l'essere generati dall'Amore Divino.

Il Cristianesimo comincia con l'essere e non con il fare, con la vita e non con l'azione.
Se avete la vita di una pianta, fiorirete come una pianta; se avete la vita di una scimmia, agirete come una scimmia. Se avete la vita di un uomo, farete le opere dell'uomo; ma se avete la Grazia, la Vita di Cristo in voi, agirete e vivrete come un Cristiano.

Assomigliate ai vostri genitori perché siete partecipi della loro natura. Così sarete simili a Dio, se siete partecipi della Sua Natura Divina. Ciò che un uomo fa è la manifestazione esterna di ciò che egli è.


Beato Fulton J. Sheen, da "Fatti per l'eternità: introduzione al Cristianesimo" 


mercoledì 24 settembre 2025

Il grande cuore di Madre Speranza


“ Ti ringrazio Signore perché mi hai dato un cuore per amare e un corpo per soffrire ”

Madre Speranza di Gesù


sabato 20 settembre 2025

20 Settembre 1919: Ordinazione Sacerdotale di Fulton J. Sheen


Nel giorno della mia Ordinazione, ho fatto due propositi:

1. Offrire la Santa Eucaristia ogni sabato in onore della Madonna per sollecitare la Sua Protezione sul mio sacerdozio. La lettera agli Ebrei invita il sacerdote a offrire sacrifici non solo per gli altri, ma anche per se stesso, poiché i suoi peccati sono maggiori a causa della dignità dell'ufficio.

2. Decisi anche di trascorrere ogni giorno un'Ora Santa alla presenza di Nostro Signore nel Santissimo Sacramento.


Fulton J. Sheen, da "Treasure in Clay, L'autobiografia"


giovedì 18 settembre 2025

Gli occhi di satana e gli occhi di Dio


Satana è “maledettamente” bravo: quando lo permettiamo, come chirurgo di fama mondiale, ci impianta i suoi occhi, che trasformano ogni cosa in una realtà malevola e distorta.

Con gli occhi di satana vediamo il nostro prossimo come persone malvagie, spietate, superbe, senza scrupoli, invidiose, ipocrite, opportuniste, malevoli, avari, egoisti, arrivisti, impudichi, disonesti.... e chi più ne ha più ne metta.

Quando iniziamo a vedere gli uomini così è la rovina più nera, perché scompare in noi ogni forma di carità e compassione. E' la nostra rovina.

La cosa brutta è che sono tante le persone che vedono con gli occhi di satana. E la cosa più triste è che queste persone non si rendono conto del “trapianto” di occhi che è stato fatto loro, essi sono convinti di vederci benissimo. E quando constatano che altre persone vedono le cose in maniera differente da loro, sono fermamente convinte che sono gli altri a vederci male, che sono essi ad aver bisogno di un buon “oculista”, che sono essi a sbagliare, pensando che queste sono persone sprovvedute e credulone. Mentre loro, con vista fine e nitida (per essi), vedono il male dovunque, anche dove questo proprio non c'è.

Coloro che vedono con gli occhi di satana sono a tutti i livelli della nostra società, talvolta anche all'interno della Chiesa. Satana lavora incessantemente a questi “trapianti”.... in questo bisogna proprio ammettere che è un “lavoratore” infaticabile!

Se vogliamo vincere le tentazioni e non cadere nei tranelli dell'”altro” chiediamo incessantemente a Gesù e alla Vergine SS. di donarci i Loro occhi.... e così vedremo veramente con nitidezza tutte le cose, come esse veramente sono.

Questo non significa vedere tutto bello, tutto liscio, tutto perfetto: perché le cose non sono nemmeno così! Significa però vedere il nostro prossimo, e anche noi stessi, con tanta Misericordia, significa vederci come persone bisognose di Redenzione, di Salvezza e di Amore. Se avremo gli occhi di Gesù e della Vergine SS. sapremo vedere bene anche i nostri limiti, i nostri difetti (e non solo quelli degli altri), ma sempre con una vista misericordiosa e compassionevole. Ci vedremo come persone malate, quali realmente siamo, bisognose di aiuto, di cure, di essere sanate. E chi è il “Dottore dei Dottori” se non nostro Signore Gesù Cristo?

Rivolgiamoci quindi a Lui e alla Sua e nostra tenerissima Madre per ogni cosa.... e non rimarremo delusi. E con i Loro occhi meravigliosi sapremo vedere il tanto, tanto Bene e Bello che è attorno a noi e che sempre ci circonda.

Dio è Amore Infinito, non dimentichiamocelo mai, e vuole solamente il Bene e la Salvezza di ciascuno di noi, senza eccezione.


Marco



sabato 13 settembre 2025

«Beati gli afflitti, perché saranno consolati»


Dopo la predicazione di una povertà oltremodo felice, il Signore aggiunge: «Beati gli afflitti, perché saranno consolati» (Mt 5, 4).

Carissimi, l'afflizione, alla quale qui viene promesso il conforto Eterno, non ha nulla in comune con le tribolazioni di questo mondo. Né si tratta di quei lamenti che vengono emessi dagli uomini nel loro comune dolore. Questi lamenti non rendono beato nessuno.

Diversa è la natura dei gemiti dei Santi, come pure diversa è la causa delle lacrime che meritano di essere chiamate beate.

Il dolore propriamente religioso è quello che piange o il peccato proprio o quello degli altri. Né si duole perché questo male è colpito dalla Giustizia Divina, ma, se si attrista, lo fa per quanto viene commesso dalla iniquità umana.
È il caso di piangere più colui che compie le opere del male, che chi ne è la vittima, perché la malizia fa sprofondare l'iniquo nell'abisso della pena, la sopportazione, invece, conduce il giusto alla Gloria.


Dal «Discorso sulle Beatitudini» di San Leone Magno, Papa


giovedì 11 settembre 2025

Per amore della Nascita della SS. Vergine


Nella ricorrenza della Sua Nascita vidi la Madre di Dio, vicino al mio capezzale; così mi disse: “Chi, oggi a mezzogiorno, in memoria e per amore della Mia Nascita, vorrà una grazia, dovrà recitare le nove Ave Maria e proseguire così per nove giorni; l'angelo riceverà da queste preghiere, quotidianamente, nove fiori e me li porterà, in modo che Io ne farò subito dono alla Santissima Trinità, esortandola a esaudire la preghiera dell'orante”.

Dopo questa rivelazione mi sentii trasportata in cima a un'altura fra il Cielo e la terra; qui vidi cori angelici e schiere di santi e, in mezzo a loro, c'era la Santa Vergine assisa dinanzi al Trono di Dio.


Beata Anna Caterina Emmerick




domenica 7 settembre 2025

Non abbiate mai paura di entusiasmarvi!


La vita che state vivendo vivetela in modo serio, in modo denso. Perché non tornerà più. E non abbiate mai paura di entusiasmarvi!

Don Tonino Bello


Accogliere, portare e offrire a Gesù


Occorre accogliere, portare e offrire a Gesù Cristo le indisposizioni, le infermità, le tristezze, le oscurità, le desolazioni; ciò che contrista, contrasta e contraddice; non soltanto come purificazione dell'anima, ma come vero apostolato che potrà durare anche molti anni, magari tutta la vita.

Beato Timoteo Giuseppe Giaccardo


venerdì 5 settembre 2025

Illimitata è la Bontà di Dio


Dice Gesù alla Sua anima prediletta suor Consolata Benigna Ferrero:

« Vedi in questi tempi, per così dire, le Mie viscere di Misericordia si allargano ancora di più, è il tempo di amnistia generale, purché trovi nelle anime la carità. Si ha un'idea troppo piccola della Bontà di Dio, della Sua Misericordia, del Suo Amore verso le creature, si misura Dio con la creatura. Ma Dio non è limitato e quindi non è limitata la Sua Bontà.

Scrivi che Io amo gli uomini, che Io amo teneramente gli uomini, che li amo tenerissimamente come Miei cari fratelli e benché ci sia una distanza infinita tra loro e Me, tuttavia Io non la conto. Io adopero 99 volte la Misericordia, e solo quando non ci posso riuscire con la Misericordia, adopero la Giustizia, ma solo la novantesima parte di quel 1 di Giustizia. Si è vero che sono infinitamente Giusto, non posso non esserlo, ma la lascio da parte la Mia Giustizia, per non usare che la Mia Misericordia ».


Rivelazioni del Sacro Cuore di Gesù, alla suora visitandina, serva di Dio Benigna Consolata Ferrero, morta in odore di Santità il 1° settembre del 1916 nel monastero di Como



lunedì 1 settembre 2025

Il Segno della Croce come primo atto della propria giornata


Io dico che al mattino, un cristiano che desidera salvare la sua anima deve, dall’istante in cui si sveglia, fare il Segno della Croce, donare il suo cuore a Dio, offrirgli tutte le sue azioni, e prepararsi a fare la sua preghiera. Non bisogna mai lavorare prima di farla; ma farla in ginocchio, dopo aver preso dell’Acqua Benedetta, e farla davanti al proprio Crocifisso.
Non perdiamo mai di vista, fratelli miei, che è al mattino che il buon Dio ci prepara tutte le Grazie che ci sono necessarie per trascorrere santamente la giornata; perché il buon Dio conosce tutte le occasioni che avremo, di peccare, tutte le tentazioni che il demonio ci offrirà durante il giorno, e, se preghiamo in ginocchio, e come si deve, Egli ci dà tutte le Grazie di cui abbiamo bisogno per non soccombere.
E’ per questo che il demonio fa tutto ciò che può per farci trascurare questa preghiera, o per farcela fare male, essendo molto convinto, come confessò un giorno per bocca di un posseduto, che se può avere il primo momento della giornata, è sicuro di poter avere tutto il resto.

Santo curato d'Ars