Dai manoscritti autobiografici di S. Teresa del Bambin Gesù:
“ Per tanto tempo mi sono chiesta perché Dio abbia delle preferenze, perché tutte le anime non ricevano grazie in grado uguale, mi meravigliavo perché prodigasse favori straordinari a Santi che l’hanno offeso, come San Paolo, Sant’Agostino, e perché, direi quasi, li costringesse a ricevere il suo dono, poi, quando leggevo la vita dei Santi che nostro Signore ha accarezzato dalla culla alla tomba, senza lasciare sul loro cammino un solo ostacolo che impedisse di elevarsi a lui, e prevenendo le loro anime con tali favori da rendere quasi impossibile che essi macchiassero lo splendore immacolato della loro veste battesimale, mi domandavo: perché i poveri selvaggi, per esempio, muoiono tanti e tanti ancor prima di aver inteso pronunciare il nome di Dio?
Ma Gesù mi ha istruita riguardo a questo mistero. Mi ha messo dinanzi agli occhi il libro della natura, ed ho capito che tutti i fiori della creazione sono belli, le rose magnifiche e i gigli bianchissimi non rubano il profumo alla viola, o la semplicità incantevole alla pratolina.
Se tutti i fiori piccini volessero essere rose, la natura perderebbe la sua veste di primavera, i campi non sarebbero più smaltati d’infiorescenze. Così è nel mondo delle anime, che è il giardino di Gesù.
Dio ha voluto creare i grandi Santi, che possono essere paragonati ai gigli ed alle rose, ma ne ha creati anche di più piccoli, e questi si debbono contentare d’essere margherite o violette, destinate a rallegrare lo sguardo del Signore quand’egli si degna d’abbassarlo. La perfezione consiste nel fare la sua volontà, nell’essere come vuole lui.
Ho capito anche un’altra cosa: l’amore di Nostro Signore si rivela altrettanto bene nell’anima più semplice la quale non resista affatto alla grazia, quanto nell’anima più sublime, in realtà, è proprio dell’amore umiliarsi, e se tutte le anime somigliassero ai santi Dottori, i quali hanno rischiarato la Chiesa con i lumi della loro dottrina, parrebbe che Dio misericordioso non discendesse abbastanza da raggiungerli; ma egli ha creato il bimbo il quale non sa nulla e si esprime con strilletti deboli, ha creato il selvaggio il quale, nella sua totale miseria, possiede soltanto la legge naturale per regolarsi; e Dio si abbassa fino a loro! Anzi, sono questi i fiori selvatici che lo rapiscono perché sono tanto semplici. Abbassandosi fino a questo punto, Dio si mostra infinitamente grande. Allo stesso modo in cui il sole illumina i grandi cedri ed i fiorucci da niente come se ciascuno fosse unico al mondo, così Nostro Signore si occupa di ciascun’anima con tanto amore, quasi fosse la sola ad esistere; e come nella natura le stagioni sono tutte regolate in modo da far sbocciare nel giorno stabilito la pratolina più umile, così tutto risponde al bene di ciascun’anima ”.
FONTE: Opera Piccola Cafarnao
Questo è uno degli scritti che amo di più di Santa Teresina del Bambin Gesù, quest'anima così bella e candida che tanto ha amato il Signore. E non ho nessun dubbio che sia proprio vero quello che il Signore gli ha ispirato: ciascuno di noi è un fiore bellissimo e unico, con le proprie caratteristiche, particolarità e originalità. E così come ciascuno è chiamato a fare la "propria parte" nel mondo in cui viviamo, amando e facendo la Volontà di Dio, così sarà lo stesso nell'Eternità dove saremo tutti parte, solo che lo vogliamo, di quel meraviglioso Giardino dagli infiniti colori, dalle forme più variegate e dai meravigliosi profumi che è il Suo Regno.
Un meraviglioso avvenire ci attende dunque perchè, non dimentichiamocelo mai, il Signore ha concepito e creato l'uomo per la Felicità. Ringraziamolo sempre allora, con cuore gioioso e grato.
Marco
“ Per tanto tempo mi sono chiesta perché Dio abbia delle preferenze, perché tutte le anime non ricevano grazie in grado uguale, mi meravigliavo perché prodigasse favori straordinari a Santi che l’hanno offeso, come San Paolo, Sant’Agostino, e perché, direi quasi, li costringesse a ricevere il suo dono, poi, quando leggevo la vita dei Santi che nostro Signore ha accarezzato dalla culla alla tomba, senza lasciare sul loro cammino un solo ostacolo che impedisse di elevarsi a lui, e prevenendo le loro anime con tali favori da rendere quasi impossibile che essi macchiassero lo splendore immacolato della loro veste battesimale, mi domandavo: perché i poveri selvaggi, per esempio, muoiono tanti e tanti ancor prima di aver inteso pronunciare il nome di Dio?
Ma Gesù mi ha istruita riguardo a questo mistero. Mi ha messo dinanzi agli occhi il libro della natura, ed ho capito che tutti i fiori della creazione sono belli, le rose magnifiche e i gigli bianchissimi non rubano il profumo alla viola, o la semplicità incantevole alla pratolina.
Se tutti i fiori piccini volessero essere rose, la natura perderebbe la sua veste di primavera, i campi non sarebbero più smaltati d’infiorescenze. Così è nel mondo delle anime, che è il giardino di Gesù.
Dio ha voluto creare i grandi Santi, che possono essere paragonati ai gigli ed alle rose, ma ne ha creati anche di più piccoli, e questi si debbono contentare d’essere margherite o violette, destinate a rallegrare lo sguardo del Signore quand’egli si degna d’abbassarlo. La perfezione consiste nel fare la sua volontà, nell’essere come vuole lui.
Ho capito anche un’altra cosa: l’amore di Nostro Signore si rivela altrettanto bene nell’anima più semplice la quale non resista affatto alla grazia, quanto nell’anima più sublime, in realtà, è proprio dell’amore umiliarsi, e se tutte le anime somigliassero ai santi Dottori, i quali hanno rischiarato la Chiesa con i lumi della loro dottrina, parrebbe che Dio misericordioso non discendesse abbastanza da raggiungerli; ma egli ha creato il bimbo il quale non sa nulla e si esprime con strilletti deboli, ha creato il selvaggio il quale, nella sua totale miseria, possiede soltanto la legge naturale per regolarsi; e Dio si abbassa fino a loro! Anzi, sono questi i fiori selvatici che lo rapiscono perché sono tanto semplici. Abbassandosi fino a questo punto, Dio si mostra infinitamente grande. Allo stesso modo in cui il sole illumina i grandi cedri ed i fiorucci da niente come se ciascuno fosse unico al mondo, così Nostro Signore si occupa di ciascun’anima con tanto amore, quasi fosse la sola ad esistere; e come nella natura le stagioni sono tutte regolate in modo da far sbocciare nel giorno stabilito la pratolina più umile, così tutto risponde al bene di ciascun’anima ”.
FONTE: Opera Piccola Cafarnao
Questo è uno degli scritti che amo di più di Santa Teresina del Bambin Gesù, quest'anima così bella e candida che tanto ha amato il Signore. E non ho nessun dubbio che sia proprio vero quello che il Signore gli ha ispirato: ciascuno di noi è un fiore bellissimo e unico, con le proprie caratteristiche, particolarità e originalità. E così come ciascuno è chiamato a fare la "propria parte" nel mondo in cui viviamo, amando e facendo la Volontà di Dio, così sarà lo stesso nell'Eternità dove saremo tutti parte, solo che lo vogliamo, di quel meraviglioso Giardino dagli infiniti colori, dalle forme più variegate e dai meravigliosi profumi che è il Suo Regno.
Un meraviglioso avvenire ci attende dunque perchè, non dimentichiamocelo mai, il Signore ha concepito e creato l'uomo per la Felicità. Ringraziamolo sempre allora, con cuore gioioso e grato.
Marco
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