giovedì 11 luglio 2024

Maria Goretti appare in sogno al suo uccisore Alessandro Serenelli


Una notte, Maria Goretti appare in sogno ad Alessandro Serenelli, suo uccisore, vestita di bianco, nei giardini fioriti del Paradiso. Sconvolto, Alessandro scrive a Monsignor Blandini: «Rimpiango tanto più il mio crimine, che sono conscio di aver tolto la vita ad una povera ragazza innocente che, fino all'ultimo momento, ha voluto salvare il suo onore, sacrificandosi, piuttosto che cedere alla mia volontà criminale. Domando pubblicamente perdono a Dio ed alla povera famiglia, per il grande crimine commesso. Voglio sperare che otterrò anch'io il perdono, come tanti altri su questa terra».
Il suo pentimento sincero e la buona condotta in prigione gli valgono di essere liberato quattro anni prima del termine della pena. Trova allora un posto di giardiniere in un convento di cappuccini e vi si mostra esemplare. È ammesso al Terz'Ordine di San Francesco.

Grazie alle sue buone disposizioni, Alessandro è chiamato a testimoniare al Processo di Beatificazione di Maria. È qualcosa di molto delicato e molto penoso per lui. Ma confessa: «Devo riparare e fare tutto quel che posso per la sua glorificazione. Il male è tutto dalla mia parte. Mi sono lasciato andare alla passione brutale. Essa è una Santa. Una vera martire. È una fra le prime in Paradiso, dopo quel che ha dovuto soffrire per causa mia».

A Natale del 1937, si reca a Corinaldo, dove Assunta Goretti si è ritirata con i suoi figli, unicamente per riparare e chiedere il perdono alla madre della vittima. Non appena davanti a lei, chiede piangendo: «Assunta, mi perdona?Maria ti ha perdonato, non potrei perdonare anch'io?» balbetta questa.

Nel giorno di Natale, gli abitanti di Corinaldo non sono poco stupiti e commossi di veder avvicinarsi alla Tavola Eucaristica, l'uno accanto all'altra, Alessandro e Assunta.




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