“Mentre ero davanti al Santissimo il giorno del Corpus Domini - si legge negli scritti di Santa Margherita Maria -, d’improvviso mi si presentò davanti una persona tutta avvolta dalle fiamme, i cui ardori mi penetrarono così fortemente che mi sembrava bruciassi con lei. Lo stato pietoso, in cui mi fece vedere che si trovava in Purgatorio, mi fece versare molte lacrime.
Mi disse che era quel religioso benedettino, che una volta aveva ascoltato la mia confessione e mi aveva ordinato di ricevere la Santa Comunione; per compensarlo di un consiglio tanto utile, Dio gli aveva permesso di rivolgersi a me, perché gli dessi sollievo nelle sue pene, chiedendomi per tre mesi tutto ciò che avrei potuto fare e soffrire.
Mi sarebbe difficile raccontare quanto ebbi a soffrire in quei tre mesi. Non mi lasciava mai, e mi sembrava avere il fianco presso cui stava, avvolto in una fiamma di fuoco, con dolori così acuti da gemere e piangere quasi continuamente.
Alla fine dei tre mesi, lo rividi in maniera ben diversa: al colmo della gioia e circonfuso di gloria, se ne andava a godere la Eterna Felicità; ringraziandomi, mi disse che mi avrebbe protetta davanti a Dio. Io mi ero ammalata; però, siccome la mia sofferenza scomparve con la sua, guarii subito”.
Alla fine dei tre mesi, lo rividi in maniera ben diversa: al colmo della gioia e circonfuso di gloria, se ne andava a godere la Eterna Felicità; ringraziandomi, mi disse che mi avrebbe protetta davanti a Dio. Io mi ero ammalata; però, siccome la mia sofferenza scomparve con la sua, guarii subito”.
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