Il regista e sceneggiatore Franco Zeffirelli ricorda con affetto l'incontro che ebbe con Padre Pio nel 1941:
“ Ho conosciuto Padre Pio in circostanze estremamente quotidiane, quando a 17 anni con degli amici andammo da Firenze, attraverso tutta l'Italia e, siccome il nostro viaggio era un viaggio di cultura, eravamo tutti studenti di architettura, volevamo vedere le Cattedrali pugliesi. Poi ci dissero di quest'uomo straordinario e quindi, una mattina all'alba, andammo alla chiesa di Padre Pio, dove era impossibile confessarsi. E' lì che l'ho conosciuto e c'è stato un episodio molto semplice, ma molto significativo.
Mentre aspettavamo nella folla, appoggiati alla facciata, incontrammo due ragazze di Milano, della nostra età, con la quale facemmo subito amicizia... era ancora l'alba, era ancora notte.
Erano un po' esaltate, un po' frementi perché erano arrivate cariche di un aspettativa, di un momento sublime per loro, per il quale seppi dopo che cosa avevano fatto. Scapparono di casa insomma, scapparono di casa lasciando un biglietto alle loro famiglie. Si parla del 1941 e scappare di casa non era tanto semplice come oggi. Ci dissero che il loro sogno, la loro "aspirazione", era quella di conoscere Padre Pio ed essere confessate e comunicate da lui.
Ci trovammo poi di fronte alla balaustrata della Comunione e arrivò Padre Pio.
Già di per se, l'aspetto di quest'uomo per uno come me che era ancora ai primi "vagiti" dello spettacolo... era uno spettacolo, una creatura eccezionale. Aveva modi bruschi, aveva modi pratici, diretti.... Ogni tanto interrompeva i propri ritmi, seguiva qualche pensiero.... Io lo seguivo attentamente mentre comunicava i fedeli inginocchiati.
Già di per se, l'aspetto di quest'uomo per uno come me che era ancora ai primi "vagiti" dello spettacolo... era uno spettacolo, una creatura eccezionale. Aveva modi bruschi, aveva modi pratici, diretti.... Ogni tanto interrompeva i propri ritmi, seguiva qualche pensiero.... Io lo seguivo attentamente mentre comunicava i fedeli inginocchiati.
Arrivata la ragazza che era accanto a me, in uno stato di "esaltazione" assoluta... stava per dargli l'ostia e la ritirò, la ritrasse... e non gliela dette. Poi passò a me e mi comunicò. Poi l'altra ragazza accanto, anche quella... non gli dette l'ostia. E il nostro amico a fianco, invece sì.
Quelle ragazze scoppiarono a piangere.
Ritornarono alla Messa successiva, si rimisero lì e.... la ragazza ebbe il coraggio di dirgli: “Padre Pio, perché non vuole comunicarmi?” E lui disse: “Prima di tutto... l'ubbidienza ai genitori!”.
Queste ragazze scoppiarono a piangere, corsero al telefono, come si poteva fare allora, chiamarono la mamma e dissero: “Mamma perdonaci, noi siamo venute qua non per disubbidire, ma sapevamo che voi genitori non ci avreste concesso questa possibilità e siamo venute disubbidendovi. Perdonami. Perdonaci!”.
Ritornarono la mattina dopo e Padre Pio, senza fare discorsi, diede loro la Comunione.
Questo è un piccolo episodio, ma che denota qualcosa di molto straordinario, che quest'uomo aveva la capacità di penetrare la mente e gli spiriti della gente. Questa è tutta la grandiosità di Padre Pio! ”.
Fonte: You Tube
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