sabato 13 settembre 2025

«Beati gli afflitti, perché saranno consolati»


Dopo la predicazione di una povertà oltremodo felice, il Signore aggiunge: «Beati gli afflitti, perché saranno consolati» (Mt 5, 4).

Carissimi, l'afflizione, alla quale qui viene promesso il conforto Eterno, non ha nulla in comune con le tribolazioni di questo mondo. Né si tratta di quei lamenti che vengono emessi dagli uomini nel loro comune dolore. Questi lamenti non rendono beato nessuno.

Diversa è la natura dei gemiti dei Santi, come pure diversa è la causa delle lacrime che meritano di essere chiamate beate.

Il dolore propriamente religioso è quello che piange o il peccato proprio o quello degli altri. Né si duole perché questo male è colpito dalla Giustizia Divina, ma, se si attrista, lo fa per quanto viene commesso dalla iniquità umana.
È il caso di piangere più colui che compie le opere del male, che chi ne è la vittima, perché la malizia fa sprofondare l'iniquo nell'abisso della pena, la sopportazione, invece, conduce il giusto alla Gloria.


Dal «Discorso sulle Beatitudini» di San Leone Magno, Papa


giovedì 11 settembre 2025

Per amore della Nascita della SS. Vergine


Nella ricorrenza della Sua Nascita vidi la Madre di Dio, vicino al mio capezzale; così mi disse: “Chi, oggi a mezzogiorno, in memoria e per amore della Mia Nascita, vorrà una grazia, dovrà recitare le nove Ave Maria e proseguire così per nove giorni; l'angelo riceverà da queste preghiere, quotidianamente, nove fiori e me li porterà, in modo che Io ne farò subito dono alla Santissima Trinità, esortandola a esaudire la preghiera dell'orante”.

Dopo questa rivelazione mi sentii trasportata in cima a un'altura fra il Cielo e la terra; qui vidi cori angelici e schiere di santi e, in mezzo a loro, c'era la Santa Vergine assisa dinanzi al Trono di Dio.


Beata Anna Caterina Emmerick




domenica 7 settembre 2025

Non abbiate mai paura di entusiasmarvi!


La vita che state vivendo vivetela in modo serio, in modo denso. Perché non tornerà più. E non abbiate mai paura di entusiasmarvi!

Don Tonino Bello


Accogliere, portare e offrire a Gesù


Occorre accogliere, portare e offrire a Gesù Cristo le indisposizioni, le infermità, le tristezze, le oscurità, le desolazioni; ciò che contrista, contrasta e contraddice; non soltanto come purificazione dell'anima, ma come vero apostolato che potrà durare anche molti anni, magari tutta la vita.

Beato Timoteo Giuseppe Giaccardo


venerdì 5 settembre 2025

Illimitata è la Bontà di Dio


Dice Gesù alla Sua anima prediletta suor Consolata Benigna Ferrero:

« Vedi in questi tempi, per così dire, le Mie viscere di Misericordia si allargano ancora di più, è il tempo di amnistia generale, purché trovi nelle anime la carità. Si ha un'idea troppo piccola della Bontà di Dio, della Sua Misericordia, del Suo Amore verso le creature, si misura Dio con la creatura. Ma Dio non è limitato e quindi non è limitata la Sua Bontà.

Scrivi che Io amo gli uomini, che Io amo teneramente gli uomini, che li amo tenerissimamente come Miei cari fratelli e benché ci sia una distanza infinita tra loro e Me, tuttavia Io non la conto. Io adopero 99 volte la Misericordia, e solo quando non ci posso riuscire con la Misericordia, adopero la Giustizia, ma solo la novantesima parte di quel 1 di Giustizia. Si è vero che sono infinitamente Giusto, non posso non esserlo, ma la lascio da parte la Mia Giustizia, per non usare che la Mia Misericordia ».


Rivelazioni del Sacro Cuore di Gesù, alla suora visitandina, serva di Dio Benigna Consolata Ferrero, morta in odore di Santità il 1° settembre del 1916 nel monastero di Como



lunedì 1 settembre 2025

Il Segno della Croce come primo atto della propria giornata


Io dico che al mattino, un cristiano che desidera salvare la sua anima deve, dall’istante in cui si sveglia, fare il Segno della Croce, donare il suo cuore a Dio, offrirgli tutte le sue azioni, e prepararsi a fare la sua preghiera. Non bisogna mai lavorare prima di farla; ma farla in ginocchio, dopo aver preso dell’Acqua Benedetta, e farla davanti al proprio Crocifisso.
Non perdiamo mai di vista, fratelli miei, che è al mattino che il buon Dio ci prepara tutte le Grazie che ci sono necessarie per trascorrere santamente la giornata; perché il buon Dio conosce tutte le occasioni che avremo, di peccare, tutte le tentazioni che il demonio ci offrirà durante il giorno, e, se preghiamo in ginocchio, e come si deve, Egli ci dà tutte le Grazie di cui abbiamo bisogno per non soccombere.
E’ per questo che il demonio fa tutto ciò che può per farci trascurare questa preghiera, o per farcela fare male, essendo molto convinto, come confessò un giorno per bocca di un posseduto, che se può avere il primo momento della giornata, è sicuro di poter avere tutto il resto.

Santo curato d'Ars



mercoledì 27 agosto 2025

Un cuscino su ogni gradino per zio Grazio


Zio Grazio, il papà di Padre Pio, nel 1958, quando era oramai avanti con gli anni, un giorno cadde e ruzzolò giù per le scale. Questo fatto avvenne a San Giovanni Rotondo, nella casa dell'amercicana Mary Pyle, figlia spirituale carissima di Padre Pio, in cui era stato ospitato per stare vicino al figlio e per essere tenuto sott'occhio visto il suo carattere abbastanza inquieto.
Nonostante il ruzzolone zì Grazio se la cavò piuttosto bene, con danni lievi.

Qualche giorno dopo raccontò della sua disavventura al figlio frate, con tono di lamento, per quello che era successo e per la paura avuta.
Padre Pio lo ascoltò e con grande naturalezza gli disse: “Invece di lagnarti, ringrazia piuttosto il tuo Angelo Custode che ti ha messo un cuscino su ogni gradino”.


Marco


Fonte: Libro “Mandami il tuo Angelo Custode”,  Edizioni Padre Pio da Pietrelcina