Benedetto e Scolastica, fratelli gemelli, nacquero attorno al 480 dalla madre Claudia Abondantia Reguardati, contessa di Norcia, che morì subito dopo aver partorito i due gemelli.
Il padre dedicò cure amorevoli ai due bambini, che furono ben presto indirizzati verso una vita Consacrata. Tra i due gemelli iniziò quindi un cammino "parallelo" di Santità.
Benedetto iniziò una vita da eremita a Subiaco e successivamente fondò l'abbazia di Montecassino. Scolastica, sulle orme del fratello, fondò il monastero di Piumarola distante circa sette chilometri dall'abbazia benedettina. Qui, assieme alle sue consorelle, seguendo la regola monastica del fratello, diede origine al ramo femminile dell'Ordine Benedettino.
Benedetto iniziò una vita da eremita a Subiaco e successivamente fondò l'abbazia di Montecassino. Scolastica, sulle orme del fratello, fondò il monastero di Piumarola distante circa sette chilometri dall'abbazia benedettina. Qui, assieme alle sue consorelle, seguendo la regola monastica del fratello, diede origine al ramo femminile dell'Ordine Benedettino.
Data la loro vicinanza, fu così che fra i due futuri Santi, venne "istituito" un particolare "rituale": Santa Scolastica e il fratello gemello, San Benedetto, decisero che si sarebbero visti una volta l’anno, in un luogo posto a metà strada fra i due monasteri dove risiedevano. Incontri di confidenze spirituali, di preghiera, di lode al Signore.
L’ultima volta che si videro avvenne qualcosa di straordinario.
San Benedetto, accorgendosi che la giornata stava volgendo al termine, fece cenno ai frati che l'avevano accompagnato ch'era ormai giunto il momento della partenza. I due Santi dovevano dividersi, per reincontrarsi l’anno successivo. Scolastica però, in questa occasione, lo pregò di rimanere: gli aveva confidato che quello sarebbe stato il loro ultimo incontro.
L’ultima volta che si videro avvenne qualcosa di straordinario.
San Benedetto, accorgendosi che la giornata stava volgendo al termine, fece cenno ai frati che l'avevano accompagnato ch'era ormai giunto il momento della partenza. I due Santi dovevano dividersi, per reincontrarsi l’anno successivo. Scolastica però, in questa occasione, lo pregò di rimanere: gli aveva confidato che quello sarebbe stato il loro ultimo incontro.
“Ma che dici, sorella mia, non sai che non posso trascorrere la notte fuori della mia cella?”, San Benedetto - così rigoroso alla regola - rispose con queste parole all’amata sorella. Il suo dovere era partire, e così fece. Scolastica, una volta andato via il fratello - così si racconta - cominciò a pregare, in segreto, in silenzio, Dio.
Intanto San Benedetto e i frati che lo avevano accompagnato, durante il cammino di ritorno, trovarono un’enorme tempesta di pioggia, di tuoni e lampi. Era impossibile continuare la strada. “Dio ti perdoni, sorella mia, ma che hai tu fatto?”, queste furono le parole del Santo di Norcia rivolte a Santa Scolastica, una volta rientrato nella casa deputata agli incontri fra i due. E, così, la sorella - con dolce sorriso - rispose: “Ti pregai di rimanere fino a domani e non mi hai ascoltata; per questo mi sono rivolta al Signore ed Egli mi ha esaudita”.
E così, i due Santi, assieme ai frati benedettini, trascorsero quella notte tra preghiere, confidenze spirituali, in pii esercizi di pietà. La mattina seguente, San Benedetto riuscì ad avviarsi verso la sua abbazia di Montecassino.
E così, i due Santi, assieme ai frati benedettini, trascorsero quella notte tra preghiere, confidenze spirituali, in pii esercizi di pietà. La mattina seguente, San Benedetto riuscì ad avviarsi verso la sua abbazia di Montecassino.
Tre giorni dopo questo incontro, mentre San Benedetto stava pregando, alzando lo sguardo, vide l'anima della sorella portata in Paradiso da ali di Angeli. Cominciò, allora, a lodare il Signore.
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