giovedì 18 luglio 2024

Chi fa le cose in fretta non le fa con Amore


Noi facciamo in fretta quello che ci da fastidio, quello che c'è di peso. Il tempo ci sembra lungo, come sembra interminabile una strada che si ha fretta di attraversare.
Quando si tratta con una persona noiosa, pur se si deve parlare di un affare importante, si affretta la conversazione per liberarsene.

Il dire la Messa in fretta è segno più autentico del nessuno amore che il Sacerdote ha per Gesù, ed è quindi per Gesù un peso sul Suo Cuore Divino.

Diffidate dei Sacerdoti che celebrano la S. Messa in fretta!

Egli si dona per infinito Amore e con infinito Amore, come si donò nell'ultima Cena.
Per questo Suo Amore infinito la Sua «delizia è il conversare con i figliuoli degli uomini».

Gesù agli Apostoli dice: «Ho desiderato ardentemente di mangiare questa Pasqua con voi» (Lc 22,15). San Giovanni aggiunge: «Dopo aver amato i suoi, li amò sino alla fine» (Gv 13,1).

Né gli Apostoli, né Lui avevano fretta.

Gli Apostoli, ancora rozzi, facevano cena con Gesù, e al pranzo nessuno ha fretta. Gesù si donava loro con infinito Amore, e voleva a lungo trattenersi con loro.

Uno solo aveva fretta di uscire dal cenacolo, ed era Giuda.

Per uno solo Gesù stesso sembrava aver fretta, e quell'uno era Giuda.

«Ciò che fai fallo presto» (Gv 13,27), gli disse Gesù, addolorato sino alla morte, avendo detto in un'intima angoscia del cuore: «In verità, in verità vi dico, uno di voi mi tradirà» (Gv 13,21).

Aveva fretta il traditore, perché doveva complottare con gli Scribi e i Farisei; aveva fretta Gesù di liberarsene, perché quel traditore era per il Suo cuore un'angoscia mortale.

Quando il Sacerdote va all'Altare con fretta, e acciabatta, è pieno dei pensieri del mondo, è privo di amore, celebra per un vile interesse, vende il suo Maestro e lo tradisce nel momento stesso nel quale dovrebbe amarlo nell'azione più grande di amore.

Egli sta all'Altare, è vestito dei paramenti sacri, compie l'azione Sacra del più sublime amore, ha l'apparenza dell'azione amorosa, ma non fa che dare un bacio di tradimento.
Un bacio segnale di tradimento, un bacio pagato con l'elemosina che raccoglie dalla chiesa dove celebra. Giuda ebbe i trenta denari in moneta sacra del Tempio, e per quella moneta tradì Gesù. Stette nell'ultima Cena con la fretta di compiere il tradimento, stette nella Cena per assicurarsi che il Maestro sarebbe andato nell'Orto - e Gesù dovette dirlo per darvi convegno agli Apostoli -, capì che andava a pregare in quell'orto, e aveva fretta di avvisarne il Sinedrio: «Arrestatelo e conducetelo via sotto buona scorta» (Mc 14,44). 

Perché il Sacerdote ha fretta nella Messa? Perché ha l'appuntamento col mondo, perché ha da sbrigarsi per i suoi interessi materiali, perché rifugge dall'Amore di Gesù.

Anche il bacio traditore Giuda lo diede in fretta, perché non poteva attardarsi su quel volto Divino che odiava, non poteva sopportare l'effluvio di Amore che spandeva intorno, perché voleva sfuggire a quell'occhio che intravide al chiarore delle fiaccole, e che gli penetrava l'anima peccatrice.
Il Sacerdote sente il rimorso della propria indegnità, l'Ostia Divina è come occhio che lo guarda e lo rimprovera: «Amico, a che sei venuto all'altare? Con un bacio, con una azione sacra di amore tradisci il tuo Redentore!».

Giuda ebbe fretta nel cenacolo, ed ebbe fretta anche nel sopprimersi. Andò a gettare le monete nel Tempio, e andò in fretta a strangolarsi!

Il Sacerdote che ha fretta, trova anche lui il laccio delle passioni, vi si lega, si sospende all'albero del peccato, muore alla grazia.

O Gesù, o Gesù, converti i Sacerdoti frettolosi, e fa che gustando il Tuo Amore, cerchino sull'Altare la gioia della Tua compagnia, e il caldo della Tua Carità.


Sac. Dolindo Ruotolo, Napoli


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