Chi mi legge sa che da giovane cooperatore salesiano conobbi alla Basilica del Sacro Cuore di Gesù al Castro Pretorio a Roma (in via Marsala vicino alla Stazione Termini) don Giuseppe Tomaselli.
Quando soggiornava a Roma, presso la casa salesiana, la sera veniva nelle camerette di don Bosco a pregare il Santo Rosario con noi. Una sera diede la buona notte di don Bosco (il pensiero ai giovani prima di andare a cena). La ricordo perché fece una domanda: “Qual è il più grande Comandamento?”
Subito rispondemmo: “Amare Dio e il prossimo come noi stessi”.
Osservò: “Allora, siete bravi e conoscete il Vangelo”.
Poi, continuo con aria un po' furbesca: “E sapete dirmi qual è il più grande peccato contro questo Comandamento?”.
Tutti a pensare e a guardarci disorientati.
Subito rispondemmo: “Amare Dio e il prossimo come noi stessi”.
Osservò: “Allora, siete bravi e conoscete il Vangelo”.
Poi, continuo con aria un po' furbesca: “E sapete dirmi qual è il più grande peccato contro questo Comandamento?”.
Tutti a pensare e a guardarci disorientati.
Qualcuno disse: “Forse non amare Dio e il prossimo”.
Don Tomaselli ci guardò intensamente e poi riprese: “Sono il giudizio e la bestemmia. Entrambi causano un malessere tremendo. Padre Pio diceva che la bestemmia distrugge perfino la cenere del camino e il giudizio distrugge i rapporti tra le persone”.
di fratel Maria Gioioso
(Una riflessione durante la Novena dell'Immacolata)
(Una riflessione durante la Novena dell'Immacolata)