mercoledì 26 febbraio 2025

Maria è la chiave per arrivare a Gesù


Se abbiamo una cassetta in cui teniamo i nostri soldi, sappiamo che l'unica cosa a cui dobbiamo sempre prestare attenzione è la chiave; non pensiamo mai che la chiave sia il denaro, ma sappiamo che senza la chiave non possiamo arrivare ai nostri soldi.

Maria, la Madre del Bambino, è come quella chiave; senza di Lei non possiamo arrivare a Gesù Nostro Signore perché Egli è venuto attraverso di Lei. Lei non dev'essere paragonata a Nostro Signore, perché è una creatura e Lui è il Creatore. Ma senza di Lei non potremmo capire come sia stato costruito il Ponte tra il Cielo e la Terra.

Come Lei ha formato Gesù nel Suo corpo, così Lei forma Gesù nelle nostre anime. In quest'unica Donna, verginità e maternità sono unite, come se Dio volesse dimostrare che entrambe sono necessarie al mondo. Quelle cose che sono separate nelle altre creature, in Maria sono unite. La Madre è la protettrice della Vergine e la Vergine è anche l'ispirazione della Maternità.


Beato Fulton J. Sheen, da "Christmas Inspirations"


sabato 22 febbraio 2025

Una goccia di acqua pulita


Nel 1979 Madre Teresa ricevette il Premio Nobel per la Pace. Accolse questo riconoscimento così importante con molta umiltà, rimanendo “piccola” nelle mani di Dio.
Andò a ritirare questo premio con la corona del Rosario stretta tra le mani, come segno tangibile del suo Amore per la Madonna.

Di ritorno da Oslo, fece tappa a Roma, nella dimora delle Missionarie della Carità presente nella città Eterna, sul monte Celio, e lì trovò molti giornalisti che l'attendevano al varco. Con la sua consueta disponibilità Madre Teresa non si sottrasse a loro e alle loro domande e, anzi, regalò a ciascuno una piccola medaglia dell'Immacolata.

I giornalisti non furono parchi in quanto a foto e domande... ed uno di loro gli chiese: «Madre, lei ha settant’anni! Quando lei morirà il mondo sarà come prima. Che cosa è cambiato dopo tanta fatica?».

Madre Teresa, con il suo luminoso sorriso, gli rispose: «Vede, io non ho mai pensato di poter cambiare il mondo! Ho cercato soltanto di essere una goccia di acqua pulita nella quale potesse riflettersi l’Amore di Dio. Le pare poco?».

Il giornalista, lì per lì, non seppe cosa dire, mentre intorno alla madre si era fatto silenzio, per le sue parole e forse anche per l'emozione.

Madre Teresa riprese la parola e chiese al giornalista: «Cerchi di essere anche lei una goccia di acqua pulita e così saremo in due. E’ sposato?».

«Sì, madre».

«Lo dica anche a sua moglie e così saremo in tre. Ha dei figli?».

«Tre figli, madre».

«Lo dica anche ai suoi figli e così saremo in sei…».


venerdì 21 febbraio 2025

Quando abbiamo una Croce


Quando abbiamo una sofferenza, una croce, una malattia, un malessere momentaneo... non perdiamone il frutto con l'impazienza, ma diciamo subito: "Vi offro, o Signore, questa Croce per convertire qualche peccatore!"
Le anime che avremo salvate, le conosceremo quando saremo nell'altra Vita; esse formeranno la nostra più bella corona per tutta l'Eternità.

Don Giuseppe Tomaselli


sabato 15 febbraio 2025

L'atto umano buono, meritevole dinanzi a Dio


L'atto umano buono, sebbene di poca entità, è infinitamente più prezioso perché i suoi effetti dureranno ETERNAMENTE nell'altra vita.
Lo spreco volontario di un solo atto umano è UNA GRAN PERDITA.
L'atto umano, perché meriti ricompensa in Cielo, non basta che sia buono, ma deve avere due condizioni, e cioè occorre farlo:

1° In Grazia di Dio

2° Con retta intenzione

Le opere buone, che compiono coloro che sono IN PECCATO MORTALE, sono perdute per l'Eternità; la loro utilità è solo questa: muovere la Misericordia di Dio a dare qualche aiuto particolare per RITORNARE nell'amicizia Divina.

Oh, come sono insensati e da compiangere quelli che, commesso un grave peccato, non si danno premura di RIMETTERSI IN GRAZIA DI DIO e lasciano passare settimane e mesi, e forse anni, nella più assoluta sterilità!
Quanti MERITI SPIRITUALI sprecano!
Eppure, è tanto facile andare a confessarsi o, essendone impediti, emettere un atto di dolore perfetto, col proposito di manifestare le proprie miserie morali al Ministro di Dio al più presto possibile!

La seconda condizione essenziale perché un atto umano meriti davanti a Dio, è che sia fatto CON RETTITUDINE D' INTENZIONE, cioè, non per fini puramente umani, quali sarebbero:
gli interessi personali, la lode umana, la simpatia.

Gli scribi ed i farisei compivano molte opere buone; pregavano a lungo, digiunavano con rigore, davano abbondanti elemosine... eppure Gesù Cristo disse:
“Se la vostra giustizia non sarà maggiore di quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel Regno dei Cieli! Infatti essi fanno le loro opere per essere visti dagli uomini. In verità vi dico che hanno ricevuta la loro ricompensa!
 (Vangelo secondo Matteo 5, 20-26).

Quante opere buone si sprecano, non vigilando SUL RETTO FINE dell'agire!
Spesso Gesù nel Vangelo dice: 
State vigilanti!... Beato quel servo che, venendo il padrone, sarà trovato vigilante! (Vangelo secondo Luca).
Vigilante significa: "fare attenzione", "riflettere", "tenere gli occhi aperti".

Chi vuol arricchire davvero, non va avanti alla carlona, ma approfitta delle occasioni e, se non si presentano, le cerca o le suscita.
Iddio, in vista della Gloria Eterna, affinché le anime si arricchiscano sempre più, non fa mancare le occasioni, specialmente alle anime che predilige.

Disse un giorno Gesù a Suor Maria della Trinità: “Io vi do le occasioni di acquistare le Virtù e vi presento le circostanze, che potete utilizzare per sviluppare la vostra vita interiore. Se mi lasciaste agire, farei cose grandi per l'Eternità!”

Leggendo le biografie dei Santi, si constata un fatto curioso o, per dire meglio, provvidenziale: vicino ad ognuno di loro si trova qualche persona che ha FATTO DA MARTELLO.
San Tommaso d'Aquino ebbe dei fratelli, che misero a dura prova la sua purezza;
Santa Margherita Alacoque visse con certe consorelle, che la bistrattavano oltre ogni dire;
San Giovanni Bosco ebbe nell'apostolato le continue LOTTE DEI PROTESTANTI e la misteriosa incomprensione del suo Arcivescovo;
Santa Teresa del Bambino Gesù dovette sottostare a Madre Gonzaga, superiora di forte carattere, ma spesso STRANA ed INSOPPORTABILE....

Iddio, affinché i Suoi Santi abbiano MODO DI TESOREGGIARE per l'Eternità con continui atti di virtù, li mette nelle occasioni di esercitare spesso l'Umiltà, la Pazienza, la Carità....
Le anime pie non sono trattate diversamente da Gesù.
Quell'uomo, veramente cristiano, è deriso dalla moglie irreligiosa e superba; quella donna, tanto devota, deve sopportare per tutta la vita il marito bestemmiatore ed ubriaco;
quei buoni sposi hanno da fare con un figlio perverso;
quella pia figliuola è schernita dalla sorella mondana o dai fratelli irreligiosi....
È necessario stare vigilanti, tenere gli occhi aperti, per approfittare di quanto la Provvidenza permette in noi ed attorno a noi.
Chiudo l'argomento con un bel pensiero di Santa Teresina:
“Quando Gesù mi presenta l'opportunità di compiere un atto di virtù, sopportare un difetto, ricevere un rimprovero, frenare un sentimento di simpatia, faccio di tutto per non perdere quel tesoro; mi abbasso, raccolgo la gemma celeste... e la presento a Gesù!”

Oh, se tutte le anime sapessero approfittare delle cento occasioni che si presentano ogni giorno, in casa e fuori, quanta Gloria si acquisterebbe in Cielo!
Come bisognerebbe essere grati a chi ci dà motivo, di compiere atti di virtù!

Diceva Gesù a Suor Benigna Consolata:
“Scrivi quanto Io ti dico: le anime leggeranno e potranno approfittare e tu ne avrai merito. Del bene che facciamo, Dio ci compenserà, dandoci la gloria promessa nella Eternità; del bene che altri fanno per opera nostra, riceveremo anche il premio.
Più anime salviamo, più risplenderemo di Gloria in Cielo.
La più bella Corona Celeste sarà formata da coloro che si salvano per opera nostra.
Com'è facile rovinare le anime, se non si fa attenzione, così è facile salvarle con un po' di buona volontà.
Offrire preghiere e sacrifici per i peccatori, industriarsi perché un moribondo riceva i Sacramenti, trattenere una persona da un passo pericoloso, dare un buon consiglio, far leggere un libro spirituale...
quanti si possono aiutare ad andare in Paradiso!


Tratto dal libro "IL PARADISO" di don Giuseppe Tomaselli


lunedì 10 febbraio 2025

La vera povertà


“Povera io?
lo non sono povera, perché sono del Signore.
Quelli che non sono del Signore, quelli, sono i veri poveri”.

Santa Giuseppina Bakhita


sabato 8 febbraio 2025

Il peccato dell'impurità


San Tommaso afferma che a causa di tutte le dipendenze, in particolare di quelle all'impurità, gli uomini sono separati da Dio. Inoltre, i peccati di impurità, in virtù del loro grande numero, sono un grande male.

Un bestemmiatore non bestemmia sempre, ma solo quando è ubriaco o provocato dalla rabbia. L'assassino il cui compito è uccidere gli altri di solito non commette più di otto o dieci omicidi, ma gli impuri sono colpevoli di un flusso incessante di peccati, attraverso i pensieri, le parole, gli sguardi, il piacere e il tatto, tanto che quando vanno a confessarsi è impossibile per loro dichiarare il numero di peccati che hanno commesso contro la purezza.

Secondo San Gregorio, l'impurità porta alla cecità della comprensione, alla distruzione, all'odio verso Dio e alla disperazione per la Vita Eterna. Sant'Agostino dice che, sebbene gli impuri invecchino, la dipendenza dall'impurità non invecchia in loro. Ecco perché san Tommaso dice che non c'è peccato in cui il diavolo si diletti tanto quanto in questo peccato, perché non c'è nessun altro peccato a cui la natura si aggrappi con tanta tenacia. Si aggrappa così saldamente alla dipendenza dall'impurità che il suo appetito per i piaceri carnali è insaziabile. Va' ora e dì che il peccato di impurità non è che un piccolo male. Al momento della morte non dirai questo, tutti i peccati di quel tipo ti appariranno come un mostro venuto dall'inferno.

San Remigio scrive che, fatta eccezione per i bambini, il numero degli adulti salvati è esiguo, a causa dei peccati della carne. Secondo questa dottrina, fu rivelato a un'anima santa che, proprio come l'orgoglio riempiva l'inferno di demoni, l'impurità riempiva gli uomini.

Cari fratelli, continuiamo a pregare Dio affinché ci liberi da questa dipendenza, altrimenti perderemo la nostra anima. Il peccato di impurità porta con sé cecità e testardaggine. Tutte le dipendenze oscurano la comprensione, ma l'impurità ne produce una quantità maggiore di tutti gli altri peccati. 


Sant'Alfonso de' Liguori nel Sermone sull'impurità (Sermone della XVI domenica dopo Pentecoste)


giovedì 6 febbraio 2025

Padre Pio nei ricordi del regista Franco Zeffirelli: "Quest'uomo aveva la capacità di penetrare la mente e gli spiriti della gente"


Il regista e sceneggiatore Franco Zeffirelli ricorda con affetto l'incontro che ebbe con Padre Pio nel 1941:

“ Ho conosciuto Padre Pio in circostanze estremamente quotidiane, quando a 17 anni con degli amici andammo da Firenze, attraverso tutta l'Italia e, siccome il nostro viaggio era un viaggio di cultura, eravamo tutti studenti di architettura, volevamo vedere le Cattedrali pugliesi. Poi ci dissero di quest'uomo straordinario e quindi, una mattina all'alba, andammo alla chiesa di Padre Pio, dove era impossibile confessarsi. E' lì che l'ho conosciuto e c'è stato un episodio molto semplice, ma molto significativo.

Mentre aspettavamo nella folla, appoggiati alla facciata, incontrammo due ragazze di Milano, della nostra età, con la quale facemmo subito amicizia... era ancora l'alba, era ancora notte.
Erano un po' esaltate, un po' frementi perché erano arrivate cariche di un aspettativa, di un momento sublime per loro, per il quale seppi dopo che cosa avevano fatto. Scapparono di casa insomma, scapparono di casa lasciando un biglietto alle loro famiglie. Si parla del 1941 e scappare di casa non era tanto semplice come oggi. Ci dissero che il loro sogno, la loro "aspirazione", era quella di conoscere Padre Pio ed essere confessate e comunicate da lui.

Ci trovammo poi di fronte alla balaustrata della Comunione e arrivò Padre Pio.
Già di per se, l'aspetto di quest'uomo per uno come me che era ancora ai primi "vagiti" dello spettacolo... era uno spettacolo, una creatura eccezionale. Aveva modi bruschi, aveva modi pratici, diretti.... Ogni tanto interrompeva i propri ritmi, seguiva qualche pensiero.... Io lo seguivo attentamente mentre comunicava i fedeli inginocchiati.
Arrivata la ragazza che era accanto a me, in uno stato di "esaltazione" assoluta... stava per dargli l'ostia e la ritirò, la ritrasse... e non gliela dette. Poi passò a me e mi comunicò. Poi l'altra ragazza accanto, anche quella... non gli dette l'ostia. E il nostro amico a fianco, invece sì.
Quelle ragazze scoppiarono a piangere.

Ritornarono alla Messa successiva, si rimisero lì e.... la ragazza ebbe il coraggio di dirgli: “Padre Pio, perché non vuole comunicarmi?” E lui disse: Prima di tutto... l'ubbidienza ai genitori!.
Queste ragazze scoppiarono a piangere, corsero al telefono, come si poteva fare allora, chiamarono la mamma e dissero: “Mamma perdonaci, noi siamo venute qua non per disubbidire, ma sapevamo che voi genitori non ci avreste concesso questa possibilità e siamo venute disubbidendovi. Perdonami. Perdonaci!”.

Ritornarono la mattina dopo e Padre Pio, senza fare discorsi, diede loro la Comunione.

Questo è un piccolo episodio, ma che denota qualcosa di molto straordinario, che quest'uomo aveva la capacità di penetrare la mente e gli spiriti della gente. Questa è tutta la grandiosità di Padre Pio! ”.


Fonte: You Tube